Immaginate Alessandro Volta, il geniale inventore della pila, catapultato nel 2025. Dopo aver scoperto che la sua invenzione è diventata la base per smartphone, auto elettriche e persino vibratori (sì, Alessandro, anche quelli), gli viene presentata la batteria nucleare. La sua reazione? Probabilmente un misto tra stupore e una crisi esistenziale.
“Una pila che dura per decenni? E senza rane?”
Volta, abituato a impilare dischi di zinco e rame con cartone imbevuto di acqua salata, rimarrebbe sbalordito davanti alla batteria nucleare. “Aspettate un momento,” potrebbe dire, “non serve più il cartone salato? E le rane morte? Luigi Galvani sarà furioso!”. La batteria nucleare, che utilizza isotopi radioattivi per generare energia costante per anni, sarebbe per lui una magia al limite dell’alchimia.
“E cosa ne facciamo del fluido elettrico?”
Il nostro caro Alessandro potrebbe chiedersi dove sia finito il suo amato “fluido elettrico”. Quando gli spiegano che ora si parla di isotopi e decadimento nucleare, probabilmente avrebbe bisogno di un bicchiere di vino (o due). “Quindi mi state dicendo che questa pila non solo funziona senza rane, ma potrebbe alimentare una navicella spaziale per decenni? Napoleone mi avrebbe dato un impero intero per una cosa del genere!”
La batteria nucleare: l’invenzione più importante del periodo
Volta riconoscerebbe immediatamente la portata rivoluzionaria della batteria nucleare. “Se avessi avuto questa tecnologia nel 1800,” potrebbe dire, “avrei alimentato tutta Parigi solo per impressionare Napoleone!” La capacità di fornire energia duratura senza manutenzione sarebbe vista da lui come il culmine della sua ricerca sull’elettricità. Probabilmente si chiederebbe anche perché nessuno abbia ancora chiamato un’unità di misura “nuclevolt”.
Conclusione: Volta approva (con riserva)
Dopo aver superato lo shock iniziale e aver capito che non ci sono rane coinvolte, Alessandro Volta probabilmente applaudirebbe la batteria nucleare come l’evoluzione definitiva della sua pila. Tuttavia, potrebbe aggiungere con un sorriso: “Non dimenticate chi ha iniziato tutto questo. Senza il mio cartone salato, non ci sarebbero isotopi oggi!”
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